L’importanza della manutenzione per gli impianti di climatizzazione

Avere un impianto di climatizzazione in casa è una grande comodità. La soluzione ideale per regolare costantemente la temperatura delle singole stanze e non patire il caldo estivo. Per questo motivo occuparsi della manutenzione dei condizionatori deve essere una buona abitudine soprattutto per chi non può farne a meno ed è solito utilizzarli parecchie ore al giorno. Chiedere l’intervento di un tecnico specializzato per effettuare controlli periodici è indispensabile non solo per evitare guasti e malfunzionamenti, ma anche per scongiurare il rischio di respirare aria contaminata da polveri sottili, batteri, muffe e cattivi odori. Inoltre, non bisogna dimenticare che il decreto legge 81 del 2009 impone l’obbligo di sanificazione ogni 2 anni per tutti i condizionatori utilizzati negli ambienti di lavoro e nei luoghi pubblici di grandi dimensioni come aeroporti, ospedali e centri commerciali.

Pulizia e sostituzione filtro

Tipicamente l’intervento più richiesto in fatto di manutenzione ai condizionatori è la pulizia o la sostituzione del filtro dell’aria. Si tratta del punto critico di ogni climatizzatore e può facilmente trasformarsi in un ricettacolo di sporco e germi. Mantenere puliti i filtri è molto importante sia per non intaccare la salubrità dell’aria, sia per evitare che la polvere faccia da tappo impedendo al condizionatore di funzionare a pieno regime aumentando di conseguenza il consumo energetico. 

Manutenzioni programmate o manutenzione straordinaria?

Concordare col proprio installatore una manutenzione annuale programmata è il modo migliore per evitare brutte sorprese e mantenere efficiente l’impianto di climatizzazione. L’ideale è fissare un appuntamento 1-2 mesi prima dell’estate e verificare insieme a un tecnico qualificato lo stato di salute degli split interni e dell’unità esterna. Non è possibile stabilire a priori come e quando sia necessario un intervento di manutenzione. E non esistono obblighi di legge o certificazioni relative agli impianti di uso domestico. La frequenza dei controlli periodici dipende sostanzialmente dal modello e dalla potenza del condizionatore, ma chiaramente è necessario valutare anche l’effettivo utilizzo che se ne fa. L’usura di un climatizzatore domestico in funzione per 6-8 ore al giorno non può essere equiparata a quella di un impianto aziendale attivo 24 ore su 24.

Quando rivolgersi a un tecnico specializzato

L’intervento di un manutentore esperto è consigliabile nel caso si debba verificare il livello del gas refrigerante e il corretto funzionamento del condensatore. Col passare del tempo, i condizionatori tendono a subire delle piccole perdite di gas che possono compromettere l’efficacia dell’impianto, riducendone sensibilmente la capacità di produrre aria fredda. Ricaricare un climatizzatore consente di risparmiare sulla bolletta elettrica e di grande importanza è anche il controllo periodico del condensatore e delle ventole dell’unità esterna. Entrambi i dispositivi servono a garantire la termoregolazione dei condizionatori evitandone il surriscaldamento. È bene quindi non trascurarli e fare in modo che niente possa ostruirli.

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